C’era una volta, in un prato verde, una dolce pecora, un cane astuto e un lupo malvagio.
Un giorno, il cane chiese alla pecora di custodire un po’ di pane per lui. La pecora, sempre gentile e disponibile, accettò con piacere.
Dopo qualche tempo, il cane tornò dalla pecora e disse: “Dammi il pane che ti ho affidato!”
La pecora gli consegnò il pane, ma il cane, volendo più di quanto gli spettasse, chiamò il lupo come testimone.
Il lupo, che era complice del cane, disse: “In realtà, il cane ti ha dato dieci pani, non uno solo!”
La povera pecora, ingiustamente accusata, dovette dare al cane dieci pani invece di uno.
Passarono pochi giorni e la pecora, passeggiando nel bosco, vide il lupo intrappolato in una buca profonda. Il lupo era molto spaventato e cercava disperatamente di uscire.
La pecora si avvicinò e disse: “Questa è la punizione degli dei per chi mente e inganna.”
E così, la pecora imparò che, anche se a volte gli inganni sembrano avere successo, alla fine la verità e la giustizia trionfano sempre.
Versione Originale
Ovis, canis et lupus
Solent mendaces luere poenas malefici.
Calumniator ab ove cum peteret canis,
quem commendasse panem se contenderet,
lupus citatus testis non unum modo
deberi dixit, verum affirmavit decem.
Ovis damnata falso testimonio
quod non debebat solvit. Post paucos dies
bidens iacentem in fovea conspexit lupum:
«Haec» inquit «merces fraudis a superis datur».
Traduzione Letterale in italiano
La pecora, il cane e il lupo
I bugiardi spesso pagano le conseguenze delle loro azioni malvagie.
Quando il cane calunniatore chiese alla pecora
il pane che si era raccomandato di custodire,
il lupo, chiamato come testimone,
disse che non (ne) era dovuto uno solo, in realtà dieci (affermò).
La pecora condannata per testimonianza falsa
pagò ciò che non doveva. Dopo pochi giorni
la pecora vide il lupo disteso in una buca:
“Questa” disse “è la ricompensa data dagli dei per la frode”.
Morale della favola
La morale di questa favola è che le bugie e le calunnie hanno conseguenze negative e che la giustizia alla fine prevale