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Il cane, il tesoro e l’avvoltoio

    Il cane, il tesoro e l'avvoltoio

    C’era una volta un cane che amava scavare nella discarica alla ricerca di ossa da masticare. Un giorno, scavando tra i rifiuti, il cane trovò un tesoro. Era un sacco d’oro e di gioielli scintillanti!

    Il cane non aveva mai visto tanta ricchezza e si sentì subito arricchito. Pensava che, con tutto quel denaro, sarebbe stato finalmente rispettato e ammirato dagli altri cani del quartiere.

    Ma il tesoro aveva un effetto strano sul cane. Non riusciva più a pensare ad altro che al suo nuovo tesoro. Non mangiava, non beveva, non giocava con gli altri cani. Stava sempre seduto vicino al suo tesoro, a guardarlo e a pensare a quanto fosse importante.

    Pian piano, il cane cominciò a diventare sempre più debole. Non aveva più la forza di cercare cibo e acqua, e alla fine morì di fame accanto al suo tesoro.

    Fu in quel momento che un avvoltoio si posò accanto al cane e disse: “O cane, giustamente giaci. Hai desiderato improvvisamente ricchezze regali, senza capire che la vera ricchezza è avere un cuore generoso e un’anima buona. Ti sei perso in questo tesoro e hai dimenticato le cose importanti della vita”.

    La morale di questa favola è che la vera ricchezza non si misura in denaro, ma in felicità e amore. Non importa quanti soldi si possiedano, se non si ha una vita piena di relazioni sincere e di momenti di felicità condivisa. Il tesoro può essere un bel sogno, ma non deve mai diventare una prigione per la nostra anima.

    Versione Originale

    Canis et thesaurus et vulturius

    Haec res avaris esse conveniens potest
    et qui humiles nati dici locupletes student.

    Humana effodiens ossa thesaurum canis
    invenit et violarat quia Manes deos,
    iniecta est illi divitiarum cupiditas,
    poenas ut sanctae Religioni penderet.

    Itaque aurum dum custodit oblitus cibi
    fame est consumptus; quem stans vulturius super
    fertur locutus: «O canis, merito iaces,
    qui concupisti subito regales opes,
    trivio conceptus et educatus stercore».

    Traduzione Letterale in italiano

    Il cane, il tesoro e l’avvoltoio

    Questa cosa (favola) può essere adatta agli avari
    e a coloro che, nati poveri, vogliono essere chiamati ricchi.

    Il cane, scavando ossa umane, trovò un tesoro
    e, perché aveva violato gli dei Mani,
    gli venne infusa la brama di ricchezze,
    in modo da pagare le pene alla sacra religione.

    Così, mentre custodiva l’oro, dimenticando il cibo,
    morì di fame; sopra di lui, si dice che
    un avvoltoio in piedi abbia detto: “O cane, giustamente giaci,
    poiché hai desiderato improvvisamente ricchezze regali,
    concepito per strada e cresciuto in una discarica”.

    Morale della favola

    La ricchezza e il potere possono tentare ma non portano mai felicità.

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