Un giorno una volpe vide per caso una maschera teatrale, una di quelle che gli attori nell’antica Grecia usavano per recitare le tragedie.
Ne rimase così colpita che si mise a studiarla con attenzione, girandola avanti e dietro. Ad un certo punto, poi, esclamò: ” E’ molto bella questa maschera, però è vuota, non ha il cervello!”.
Quello che ha detto la volpe è ciò che spesso si pensa di quelle persone che hanno ricevuto alla nascita una grande bellezza ma non altrettanta intelligenza.
Versione Originale
Vulpes ad personam tragicam
Personam tragicam forte vulpes viderat; quam postquam huc illuc semel atque iterum verterat, ‘O quanta species’ inquit ‘cerebrum non habet!’
Hoc illis dictum est quibus honorem et gloriam Fortuna tribuit, sensum communem abstulit.
Traduzione Letterale in italiano
La volpe davanti alla maschera
Una volpe aveva casualmente visto una maschera tragica; e dopo averla girata qui e lì una volta e una seconda volta “Oh quanta bellezza” disse “(ma) non ha il cervello”.
Questo si dice di quelli a cui la Fortuna assegnò onore e gloria, (ma) privò della comune intelligenza.
Morale della favola
Un bel volto senza cervello non vale nulla.
Saggezza popolare
“È bell ma nun abball” – È bello ma non balla
(Proverbio napoletano)
Questo detto sottolinea l’importanza di valutare non solo l’aspetto esteriore, ma anche le capacità e le qualità interne di una persona o cosa per determinare il loro vero valore.