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Il lupo e l'agnello

In una calda giornata assolata un lupo e un agnello si incontrano allo stesso ruscello. L’agnello sa che è pericoloso stare vicino al lupo e così si mette in disparte giù a valle.

Il lupo può così bere da solo la sua acqua fresca e pulita più a monte, quella che scende direttamente dalla montagna.

Agnello Fedro

Nonostante questo privilegio, il lupo dice all’agnello “smettila di sporcarmi l’acqua!”.

Il piccolo agnellino si difende dicendo: “Come potrei sporcare la tua acqua? Io sono qui giù a valle. Tu sei più in alto, sei più vicino alla montagna, quindi l’acqua arriva prima a te e poi a me.”.

Il lupo, però, ha una gran voglia di litigare e così dice all’agnello “Sono molto arrabbiato con te perché 6 mesi fa hai parlato male di me”. 

Anche questa volta l’agnello cerca di difendersi dicendo “Ma caro lupo, io 6 mesi fa non ero ancora nato!”

Il lupo però non voleva sentire le sue ragioni, voleva mangiarlo e basta. E così dice “Allora è stato tuo padre a parlare male di me e per questo dovrò mangiarti!”.

Per questo bisogna sempre stare alla larga dai prepotenti!

Il lupo e l'agnello

Versione Originale (tradotta in latino da Fedro)

Lupus et agnus

Ad rivum eundem lupus et agnus venerant, siti compulsi. Superior stabat lupus, longeque inferior agnus. 

Tunc fauce improba latro incitatus iurgii causam intulit; Cur, inquit, turbulentam fecisti mihi aquam bibenti?

Laniger contra timens: “Qui possum, quaeso, facere quod quereris, lupe? A te decurrit ad meos haustus liquor”.

Repulsus ille veritatis viribus: Ante hos sex menses male, ait, dixisti mihi.

Respondit agnus: “Equidem natus non eram”.

“Pater hercle tuus ibi”, ille inquit, “male dixit mihi”. Atque ita correptum lacerat iniusta nece. 

Haec propter illos scripta est homines fabula qui fictis causis innocentes opprimunt.

Traduzione Letterale in italiano

Il lupo e l’agnello

Spinti dalla sete, un lupo e un agnello giungono allo stesso ruscello. Il lupo si trova più in alto e molto più giù l’agnello. 

Allora, guidato da ingorda voracità, il predatore cerca un pretesto per litigare; “perché, chiede, intorbidisci l’acqua a me che sto bevendo? ” 

In risposta l’agnello timoroso (dice): “Come posso, di grazia, fare ciò di cui ti lamenti, o lupo? L’acqua scorre da te ai miei sorsi”

Quello (il lupo) contraddetto dalla forza dell’evidenza (dice): “Sei mesi fa hai sparlato di me”.

Risponde l’agnello: “In verità non ero ancora nato”.

“Per Ercole, allora, fu tuo padre” continua il lupo “a sparlare di me”. E così dicendo l’afferra e lo sbrana ingiustamente.

Questa favola è stata scritta per quegli uomini che opprimono gli innocenti con accuse false.

Morale della favola

Nella società non mancano mai uomini malvagi che cercano un qualsiasi pretesto per sottomettere o aggredire i deboli.

Saggezza popolare

“La mosca se pusa sempre su lu cavallu più debbole.”

(Proverbio marchigiano)