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La vacca, la capretta, la pecora e il leone

Leone prepotente

Una mucca, una capra, una pecora e un leone decisero di mettersi in società per procurarsi da mangiare. 

Dopo aver catturato la loro prima preda, un bel cervo, il leone disse: “bene io mangerò la prima parte perché sono il leone”.

La mucca, la capra e la pecora, così, andarono a prendersi la seconda parte ma il leone, che aveva già finito di mangiare la sua parte, si avventò anche su questa e disse: “Io sono il leone e sono più forte di voi quindi la seconda parte spetta a me”.

E non appena ebbe pronunciato queste parole, aggiunse: “Visto che valgo più di voi mi spetta anche la terza parte!”.

Allora la mucca, la capra e la pecora si avvicinarono alla quarta e ultima parte, ma proprio quando stavano per cominciare a mangiare arrivò il leone che aveva già finito anche la terza parte e disse loro: “Chi proverà a mangiare la quarta parte dovrà vedersela con me”.

Si porto via così tutta la preda e lascio gli altri tre animali a pancia vuota.

E questo è ciò che succede anche nella realtà, quando in un gruppo c’è una persona prepotente e le altre, essendo più deboli e indifese, non possono fare altro che subire… O forse no?

La vacca, la capretta, la pecora e il leone

Versione Originale

Vacca et capella, ovis et leo

Numquam est fidelis cum potente societas. Testatur haec fabella propositum meum.

Vacca et capella et patiens ovis iniuriae socii fuere cum leone in saltibus. Hi cum cepissent cervum vasti corporis, sic est locutus partibus factis leo: “Ego primam tollo nominor quoniam leo; secundam, quia sum fortis, tribuetis mihi; tum, quia plus valeo, me sequetur tertia; malo adficietur si quis quartam tetigerit”.

Sic totam praedam sola improbitas abstulit.

Traduzione Letterale in italiano

La vacca e la capretta, la pecora e il leone

La società con un potente non è mai sicura. La mia tesi è confermata da questa storiella.

Una vacca, una capra e una pecora che sopporta pazientemente le ingiustizie si misero in società con il leone nei boschi.

Dopo aver catturato un enorme cervo e fatte le parti, così parlò il leone: “Io prendo la prima (parte) dal momento che (sono) il leone; la seconda me la concederete perché sono forte; inoltre, dato che valgo più (di voi), mi spetta la terza; sarà afflitto dal male chi toccherà la quarta.

Così un solo malvagio portò via tutta la preda.

Morale della favola

Non bisogna mai fare società con i più forti e i più furbi perché il debole o l’ingenuo ne uscirà sempre con le ossa rotte.