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L'asino e il leone ad una battuta di caccia

C’erano una volta un leone e un asino che decisero di andare a caccia insieme. Il leone pensò di sconvolgere le belve feroci facendogli ascoltare il raglio rabbioso del suo amico asino che nel frattempo si era nascosto tra i cespugli. 

La favola dell' Asino e Leona alla battuta di caccia

Gli animali, spaventati da quel verso che non avevano mai sentito, fuggivano, senza sapere che il leone era poco in più là pronto a mangiarli.

Quando il feroce re della foresta fu sazio, disse all’asino di smetterla. Questo, allora, fiero del suo contributo alla caccia del leone, fece di tutto per farsi fare i complimenti. Il leone lo accontentò ma dentro di sé se la rideva perché ben sapeva quanto era codardo l’asino.

Leone e asino favola Fedro

Versione Originale

Asinus et leo venantes

Virtutis expers, verbis iactans gloriam, ignotos fallit, notis est derisui. 

Venari asello comite cum vellet leo, contexit illum frutice et admonuit simul ut insueta voce terreret feras, fugientes ipse exciperet. 

Hic auritulus clamorem subito totis tollit viribus, novoque turbat bestias miraculo: quae, dum paventes exitus notos petunt, leonis adfliguntur horrendo impetu. 

Qui postquam caede fessus est, asinum evocat, iubetque vocem premere. Tunc ille insolens ‘Qualis videtur opera tibi vocis meae?’ ‘Insignis’ inquit ‘sic ut, nisi nossem tuum animum genusque, simili fugissem metu’. 

Traduzione Letterale in italiano

L’asino e il leone ad una battuta di caccia

Colui che privo di virtù, ostentando gloria a parole, inganna gli sconosciuti (ma) viene deriso da coloro che lo conoscono.

Un leone, volendo cacciare con un asinello come compagno, lo coprì con un cespuglio e allo stesso tempo lo esortò a spaventare le bestie con (la sua) voce (per loro) inconsueta, (mentre) lui stesso prendeva quelle che fuggivano.

All’improvviso l’asino, con tutte le forze, solleva un grido e, con il prodigio inventato, sconvolge le bestie, le quali, mentre terrorizzate vanno verso le vie di scampo conosciute, sono abbattute dal balzo terribile del leone.

Questo, una volta stanco della carneficina, chiama l’asino e gli ordina di abbassare la voce.
Allora quello arrogante (dice): “Che ti pare dell’effetto della mia voce?”
“Sbalorditivo”, risponde “a tal punto che se non conoscessi il tuo animo e la tua origine, sarei fuggito con simile paura”.

Morale della favola

I buoni a nulla che si danno l’aria di “factotum” possono di primo acchito trovare credito presso le persone che non li conoscono ma da parte di quanti hanno buon fiuto o un minimo di cervello sono fatti oggetto di scherno.